THE SOFA (Interviste, approfondimenti, riflessioni)
Mattias Lovkvist
é uno dei personaggi cardine e più influenti all'interno
della scena indie-pop svedese di oggi.
Boss della
Hybris,
attualmente l'etichetta scandinava più chiacchierata
al mondo, dj, promoter nonchà© proprietario e direttore
artistico della nuovissima rivista musicale
Ondskan,
destinata a diventare la "nuova bibbia" per
tutti gli appassionati della scena indie svedese.
Mattias Lovkvist ha trent'anni, uno sguardo gelido
e allo stesso tempo affascinante, capelli neri,
tinti, ingellati e pettinati all'indietro e un'aura
particolarissima che pervade ogni gesto ed ogni
parola.
Quell'aura, speciale, dalla quale sono circondate
le persone che hanno acquisito la consapevolezza
di essere nell'"occhio del ciclone" e di avere la
possibilità , i mezzi e la lucidità per creare un
qualcosa di "storico" e duraturo all'interno della
pop-culture odierna.
Io e Ingrid abbiamo incontrato Mattias Martedì 7
Febbraio, nel corso di una delle serate più fredde
di questo inverno scandinavo, tutto sommato abbastanza
clemente finora.
Tazza di the caldo e candele soffuse.
In un'atmosfera da riunione massonica abbiamo ascoltato
Mattias parlare per ore, stretto nel suo cardigan
color porpora firmato Fred Perry, lasciandoci ammaliare
dal suo fare educato e sicuro e dal suo look in
bilico tra il mod e lo studente di Harvard.
Una chiacchierata a trecentosessanta gradi con la
sensazione appiccicata addosso di trovarsi davanti
un, potenziale, nuovo Alan McGee scandinavo.
Mattias quando, come e da dove nasce l'esigenza
di dare vita ad una nuova etichetta discografica,
in un momento in cui l'intero settore musicale é
in crisi?
Mattias: La Hybris nasce un anno e mezzo fa
come diretta conseguenza dell'esperienza maturata
attraverso la webzine Revolution #9 che io e Kalle,
il mio socio, gestivamo insieme ad altri amici.
Una piattaforma dedicata alla "pop culture indipendente"
che nel giro di qualche anno é diventata un punto
di riferimento importante all'interno della scena
musicale autoctona.
Ricevevamo moltissimi demo di band senza contratto,
organizzavamo concerti, ascoltavamo musica giorno
e notte, facevamo interviste, recensioni, retrospettive
fino al punto di organizzare un festival nella città
di Malmoe chiamato "You and Me" che ebbe un successo
strepitoso, ben oltre ogni nostra più rosea aspettativa,
e che ci dette l'opportunità di entrare in contatto
con gente come El Perro Del Mar e Vapnet, entrambi
ancora senza contratto e all'inizio della loro "avventura".
Instaurammo fin dall'inizio un rapporto straordinario,
in particolare con El Perro Del Mar, dalla quale
rimanemmo completamente folgorati.
Da lì nacque l'idea di creare una nostra etichetta
e di provare a divulgare con i nostri mezzi gli
artisti dei quali c'eravamo "innamorati" nel corso
di quell'esperienza.
Fondamentalmente eravamo, alla lunga, delusi e annoiati
dalle realtà che ci circondavamo così abbiamo pensato
di creare una struttura che ci permettesse di pubblicare
la musica che non riuscivamo a sentire da nessun'altra
parte. Do It Yourself.
Siamo partiti con un budget economico risibile,
stampando un centinaio di copie di un Ep dei Like
Honey
, band di Malmoe che seguivamo da tempo
e della quale eravamo diventati grandi amici.
In seguito siamo riusciti ad ottenere un finanziamento
dallo stato svedese (finanziamento difficilissimo
da ottenere, per lo meno in ambito indie) per la
registrazione e la stampa del disco di El Perro
Del Mar.
Attraverso il suo disco e quello dei Vapnet abbiamo
guadagnato i primi soldi che immediatamente sono
stati reinvestiti nella pubblicazione di altro materiale
e nella promozione creando un piccolo circolo "virtuoso".
Eravamo estremamente consapevoli che l'industria
musicale fosse in crisi nel momento in cui abbiamo
fondato l'etichetta ma eravamo convinti, e lo siamo
tuttora, che ad essere in crisi fossero in particolare
le major o le pseudo tali, con le loro strutture
elefantiache e obsolete e non le piccole realtà .
Con una gestione oculata, snella, agile e ristretta
e con i mezzi, i supporti, e le tecnologie a disposizione
oggi, credo sia molto più facile riuscire a fare
funzionare una "macchina" del genere.
Il mercato é cambiato, i gusti della gente anche.
E' cambiato il modo di ascoltare la musica, di distribuirla,
i circuiti nella quale s'inserisce.
Costruendo tutto da zero, senza apparati enormi
da riconvertire, avendo una visione lucida del mercato
e della situazione attuale dell'industria e della
fruizione legata al "prodotto" musica e avendo fiuto,
cultura, buongusto e passione credo sia il momento
ideale per fondare un'etichetta.
Quali
obiettivi vi siete prefissati al momento di iniziare?
Che tipo d'estetica, o meglio, di politica c'é dietro
il progetto Hybris?
Mattias: Siamo una struttura piccola, indipendente,
questo non significa però avere aspirazioni limitate.
L'intenzione, fin dall'inizio, é stata quella di
arrivare al maggior numero di persone possibili.
Pubblichiamo musica pop, indie, e oggi come oggi
questo termine ha un significato completamente diverso
rispetto a quello che aveva una volta.
La qualità delle produzioni é il punto di partenza
della nostra estetica, non ne facciamo una questione
di genere.
Il pop, per definizione, é intrattenimento e il
nostro scopo é fare intrattenimento di qualità .
Altre etichette hanno deciso di specializzarsi in
un "suono" in particolare, vedi la Labrador, finendo
per diventare prevedibili e cristallizzandosi, noi
vogliamo essere il più liberi possibile, seguendo
tutte le diverse sfumature che la musica é in grado
di regalare.
Non abbiamo nessun problema a firmare un contratto
con un'artista dal sound "classico" come El Perro
Del Mar e subito dopo pubblicare un artista come
Kalle-J.
Questo é Hybris! Varietà d'espressione all'interno
di quel contenitore chiamato Pop-Music.
La Svezia, in questo momento, é sotto gli occhi
dell'intera scena musicale mondiale, indie e non.
La sensazione é che qualcosa di veramente grosso
stia per accadere da queste parti? Qual é la tua
idea al riguardo, data anche la tua posizione "privilegiata"
d'osservazione? Che tipo di riscontri avete ottenuto
finora?
Mattias: E' strano a dirsi ma siamo tutti consapevoli,
e con tutti intendo discografici e artisti, di essere
nell'occhio del ciclone ora. La verità é che siamo
appena all'inizio di questo fenomeno. E' inutile
nascondere o minimizzare il fatto di avere la scena
musicale più interessante, innovativa e in espansione
del pianeta.
E questo, intendo, in tutti i generi musicali.
Quando la gente mi dice che la Svezia é una sorta
di paradiso musicale non posso che essere d'accordo.
E' così attualmente. Produciamo ottima musica e
in più siamo in grado di dare quel quid e quello
smalto che la maggior parte delle band e degli artisti
americani e inglesi hanno perso.
Siamo la diretta espressione della loro cultura
pop, non possiamo negarlo, ma siamo stati in grado
di assimilarla e rielaborala restituendola altra,
fresca e nuovamente interessante.
Con Hybris finora abbiamo ottenuto risultati entusiasmanti,
impensabili quando abbiamo iniziato il tutto neanche
due anni fa. Nell'arco di questo tempo siamo diventati,
insieme alla Labrador, alla Service e alla Rabid,
la più grossa label indipendente svedese. Erano
anni che un'etichetta non investiva su così tanti
artisti diversi come stiamo facendo noi. Credo che
questo fatto ci abbia premiato.
Abbiamo appena iniziato a raccoglierne i frutti.
Ogni nostra uscita adesso ottiene l'attenzione di
tutta la stampa nazionale. Quotidiani, riviste specializzate,
free-press. Siamo riusciti a conquistarci uno spazio
importante e di riguardo, il tutto in pochissimo
tempo.
Ricordo ancora la prima volta che vidi l'album dei
Vapnet recensito sul più importante quotidiano nazionale
svedese. Fu un'emozione enorme.
Oggi mi stupirei del contrario e sarei furibondo,
chiamerei il giornalista al telefono e gli chiederei
una spiegazione.
Per quanto riguarda la Hybris le cose stanno accadendo
ad un ritmo vertiginoso. El Perro Del Mar verrà
licenziata presto su Memphis Industries, l'etichetta
dei Go Team!, stiamo pianificando la distribuzione
di tutto il nostro catalogo con Rough Trade per
il mercato britannico, siamo stati contattati da
Darla e Parasol per quello americano, stiamo pianificando
di aprire un ufficio e una filiale corrispondente
a Taipei in Taiwan.
Attualmente riceviamo ordini dal Giappone, Indonesia,
Australia, Usa, Europa, Sud America, Cina, Hong
Kong.
A gennaio abbiamo avuto più di quarantamila download
delle nostre canzoni direttamente dal nostro sito
e nell'ultimo mese sono quasi raddoppiati.
Quali sono le realizzazioni che compariranno
su Hybris nell'immediato futuro?
Mattias: Nei prossimi mesi ci aspetta parecchio
lavoro.
Il 9 di febbraio uscirà l'album dei The Kid "La
Socià©tà© Nouvelle". Poi verranno pubblicati un nuovo
Ep e in seguito un album dei Vapnet, un nuovo singolo
dei Sibiria, il terzo disco delle leggende Hell
On Wheels, che si annuncia essere un capolavoro
assoluto, e il disco solista di Andreas Mattsson,
ex Popsicle e Vanessa and the O's.
La
Hybris é gestita da due persone: tu e il tuo socio
Kalle Magnusson. Quali sono gli equilibri all'interno
dell'etichetta, come vengono prese le decisioni,
in particolare quelle relative alla scelta di una
band?
Mattias: Io e Kalle siamo amici di lunga data
e anche dal punto di vista musicale siamo cresciuti
insieme, abbiamo le nostre rispettive personalità
ovviamente ma una sensibilità e un "gusto" molto
simile.
Dal punto di vista tecnico e logistico lui vive
a Malmoe nel sud della Svezia e si occupa più in
dettaglio degli aspetti pratici della questione:
copertine, grafica, ordini ecc.
Io vivendo a Stoccolma mi occupo degli aspetti legati
alla promozione, le relazioni con la stampa, con
gli artisti, l'estero.
Al momento di scegliere una band ci siamo sempre
trovati d'accordo, d'altronde il tutto non accade
in maniera estemporanea ma nasce da mesi di riflessioni,
contatti, chiacchierate, come un'evoluzione naturale
e spontanea.
Avete un'etichetta come
punto di riferimento? Siete stati fan di qualche
label in particolare in passato?
Mattias: Dovessi scegliere un'etichetta come
punto di riferimento direi sicuramente la Creation
per tutto quello che sono riusciti a creare. Dal
punto di vista della varietà di stili e dell'abilità
di gestione sicuramente la Rough Trade. Siamo stati
grandi fan e lo siamo tuttora della Sarah e della
Factory.
Qualche artista che ti piacerebbe
mettere sotto contratto?
Mattias: Ho conosciuto i ragazzi dei Radio Dept.
all' Emmaboda Festival del 2000. Ricordo che loro
avevano appena fondato la band. Diventammo amici
e in seguito ho seguito la loro "ascesa" praticamente
in diretta. Rimpiango di non avere avuto l'etichetta
allora, pensai immediatamente che avrebbero avuto
successo, sin dalle loro primissime registrazioni
che m'inviarono da recensire su Revolution #9.
Un'altra band che rimpiango di non aver potuto mettere
sotto contratto sono i The Tough Alliance, per lo
stesso identico motivo.non avevo ancora un'etichetta.
Sono in assoluto la mia band svedese preferita,
li adoro.
Ma in qualsiasi caso mi ritengo fortunato di essere
arrivato al momento giusto per "ingaggiare" El Perro
Del Mar, lei credo sia veramente l'artista svedese
dalle più grandi potenzialità , anche all'estero.
Per quanto riguarda un nome per il futuro, senza
dubbio, le Taxi Taxi. Sono un duo strepitoso di
ragazze diciassettenni. Sono solo all'inizio, hanno
registrato sì e no tre canzoni, ma vederle suonare
dal vivo, credimi, é stata un'esperienza straordinaria.
Dolcissime, magnetiche, hanno un impatto emotivo
che lascia senza parole, con un margine di crescita
inimmaginabile.
Con Hybris lavoriamo in questo modo: scopriamo un
gruppo alle primissime armi ma dal potenziale evidente,
lo prendiamo sotto la nostra "ala protettiva" e
gli diamo il tempo naturale di crescere e di evolversi
senza alcuna fretta. Abbiamo artisti in catalogo,
vedi Montt Mardìé, Kalle j, che sono giovanissimi
e già dimostrano delle doti notevoli. Si tratta
d'investimenti nel lungo periodo. Credo sul serio
che questa gente sia destinata a grandissime cose,
e noi con loro.
Ondskan é la nuova rivista specializzata svedese
dedicata alla musica indipendente e tu ne sei il
fondatore e il direttore. Anche qui, da dove viene
l'esigenza di creare una nuova rivista in un momento
a dir poco incerto per tutto il settore editoriale?
Mattias: Nasce, allo stesso modo dell'etichetta
discografica, da una generale insoddisfazione nei
confronti delle realtà già esistenti.
Ero sinceramente annoiato dall'attitudine della
stampa di settore e allo stesso tempo dai giornalisti
della stampa ufficiale. Ondskan nasce con un'attitudine
sostanzialmente diversa, noi non recensiamo dischi,
semplicemente incontriamo e parliamo delle band
che ci piacciono, come una sorta di vetrina culturale.
Potrà sembrare strano ma ho deciso di tenere la
Hybris e il giornale come due realtà separate, non
parlo dei gruppi della mia etichetta.
Finora abbiamo strutturato la rivista come un trimestrale
e pianificato di fare uscire quattro numeri nel
corso del 2006. Alla fine tireremo le somme del
primo anno d'esperienza e vedremo come svilupparla
e portarla avanti. Un punto di riferimento per la
rivista? Sicuramente Plan B.
Mattias
come valuti il rapporto tra "sostanza" ed "estetica"
all'interno della musica pop.
Hai mai messo sotto contratto qualcuno solo perchà©
pensavi che fosse dannatamente cool?
Mattias: La musica pop, come ti dicevo, credo
sia intrattenimento. sono sempre stato affascinato
da gruppi che, di pari passo alla qualità della
proposta musicale, fossero in grado di esibire un'estetica
particolare ed interessante. Credo che l'estetica
faccia parte in maniera imprescindibile della cultura
pop.
Ovviamente é sconfortante quando il tutto é esclusivamente
incentrato su questo aspetto ma é innegabile allo
stesso tempo che un gruppo visivamente stimolante
susciti un fascino e un'attrazione maggiore.
In questo senso i Beatles sono un esempio chiarissimo.
Per finire facciamo un esperimento. Ti faccio sentire
quattro band italiane e tu, per ognuna di loro,
mi dai un parere, ci stai? Tra l'altro conosci qualche
artista italiano, senza citarmi i soliti Ramazzotti,
Pausini e compagnia bella?
My Wild Aperitivo (side project "indietronico" di
The Sad Snowman) "-L-O-V-E-": Caspita! E' un
pezzo straordinario. Bello, veramente. Mi ricordano
dei Radio Dept. senza le distorsioni e più elettronici.
Gran voce, gran bei suoni, fresco, originale.
Ottimo.Sono famosi in Italia?
No. In
verità sei una delle primissime persone a sentire
questo pezzo.Forse lo saranno un giorno.
Scuola Furano "Chocolate Glazed": Molto bello
anche questo. Non avevo idea che in Italia aveste
"gente" del genere. Potrebbe essere stato scritto
in qualsiasi parte del mondo. Un hit da dancefloor.
In Svezia, come ovunque, credo funzionerebbe parecchio.
Yuppie Flu "Our Nature": Così così.
Ben suonato, ben registrato. Un po' troppo dozzinale
però. In America e Uk é pieno di band del genere.
Stereotipati.
The Sad Snowman "Summer,
it's up to you": Anche questo bello davvero.
Ribadisco. Bella voce, melodie notevoli.
Fossero inglesi potrebbero essere tranquillamente
famosi.
Mi ricordano i Trembling Blue Star.
Probabilmente mancano le strutture in Italia, e
il "circuito", ma se la qualità della scena regge
questi livelli credo sia pronta per confrontarsi
con l'estero.
A parte il fenomeno italo-disco, quello che conosco
dell'Italia é questo progetto dance, di cui abbiamo
parlato anche su Ondskan, chiamato Milky.
Li conosci?
Ehm.Onestamente. No. Mi
documenterò comunque.
La Missione, mia e di Ingrid, di fare conoscere
la musica italiana in Svezia, e all'estero, é appena
cominciata. Un giorno, forse non troppo lontano,
ci ritroveremo ad essere la nuova Svezia della scena
musicale mondiale.
Un giorno.
Forse.