I
protagonisti di questa storia sono quattro: Natalino, Stefania,
un misterioso ragazzo di cui non si conosce ancora il nome,
un ufficiale nazista novantaduenne. Ad ogni protagonista è abbinata
una canzone: Natalino è Hey dei Pixies, Stefania è Totally Confused
di Beck, il misterioso ragazzo è fuck your mother kill your
father bla bla bla di Jim Morrison, l'ufficiale nazista è fuck
your mother kill your father bla bla bla di Jim Morrison.
Natalino è Hey perché la canzone Hey dei Pixies è una canzone
molto semplice, fatta di poche semplici eterne parole, e parla
di un incontro, che si ripete più volte nel tempo, con una donna,
forse l'unica donna possibile: quella che, bella o non bella,
ti scoperchia le viscere. Stefania è Totally Confused di Beck
perché a lei piace Beck, e perché il resto lo scoprirete in
seguito. Il misterioso ragazzo è fuck your mother kill your
father bla bla bla perché qua si parla di bastardi assassini,
o di gente che verrà assassinata molto presto. L'ufficiale nazista
novantaduenne è fuck your mother kill your father bla bla bla
perché qua si parla di froci assassini, spietati e impalpabili
strappatori di amore, spietati e insaziabili separatori di famiglie
sul treno in partenza: mamma ebrea da una parte, pargoletto
indifeso dall'altra.
A Natalino e Stefania Hey piace un casino. A Natalino e Stefania
Lonely Planet dei The The piace un casino. A Natalino e Stefania
What I Always Wanted degli Swell piace un casino. A Natalino
e Stefania la cover di Hey fatta dai Mosquitos (gruppo rock
di Frosinone) piace un casino. Natalino e Stefania saranno innamorati
per sempre e dovunque, questo è chiaro. Ma c'è un problema:
Stefania è in crisi. Una lunga e dura crisi. Dura ormai da mesi,
forse un anno. Stefania è Totally Confused perché Stefania non
sa, per il momento, cosa le succede attorno. Lei ha trent'anni,
e sta sbocciando solo ora, in forte ritardo, e si sta guardando
attorno, e non sta capendo molto.
Dilaniata dai dubbi, Stefania abbandona improvvisamente Natalino
in un orribile pomeriggio piovoso. Natalino piange un po', poi
si reca al lavoro con la pancia strappata: è una sensazione
orribile, è come se gli avessero sradicato lo stomaco, ferite
e viscere restano aperte, le vene sono recise, le budella squarciate,
gli intestini pendono dalla cinta dei calzoni, è come se a una
donna incinta avessero asportato un feto, con una mano gelida,
senza anestesia. Terrificante. Tremendo. Impensabile.
L'ufficiale nazista attende alla fermata del treno, e sorride,
soddisfatto del proprio lavoro. Canticchia una canzone dei Doors.
Il misterioso nuovo ragazzo appare all'orizzonte. Si muove lento.
Canticchia una canzone dei Doors.
Natalino è stufo. Natalino non è una madre ebrea. Natalino telefona
a Fiorello Di Rocco e gli dice: "quanto costa un kalashnikov?"
Ci sono settori e situazioni dell'esistenza in cui la vendetta
è l'unica cosa che ha un senso.
Tempo dopo Natalino dice a Stefania: "quando ti incontro è come
se il testo di Hey mi si parasse per intero davanti". Natalino
intende soprattutto la frase There must be a devil between us.
Stefania non risponde.
Tempo dopo Natalino va davanti allo specchio e attacca a parlare
da solo: "Ormai non sento la tua voce da nove giorni.."
Stefania ogni tanto telefona. O si fa viva con messaggi. O la
si incontra per caso in strada. Lei rivolge a Natalino delle
frasi mortuarie.
"Non mi rivelate mai il nome di quest'uomo.
Avverti tutti: che nessuno mai mi riveli il nome di questo nuovo
e misterioso ragazzo", le dice Natalino.
La storia è tuttora in corso. Il finale non è per il momento
disponibile. Le scelte di un uomo - e quelle di una donna -
sono perlopiù effettuate alla ceca. Solo dopo ti accorgi. Il
tempo darà le risposte. Probabilmente Natalino morirà a settantadue
anni in un incidente stradale, o a sessantaquattro per abuso
di alcool. Non c'è finale nella vita, o il finale si trascina
dolcemente negli anni. Non c'è finale per un amore così grande
ed eterno. Non c'è finale, come in ogni altro angolo dell'inferno.
Solo la morte garantisce un finale palpabile, chiaro, definitivo.
E Natalino è già morto. Non serve il kalashnikov. Processate
l'ufficiale nazista. Dio non esiste. E noi consumisti occidentali
siamo tutti un branco di viziati di merda.
Poi Natalino rinasce.
E Stefania ritorna, insieme a qualche inafferrabile Dio.
La vita è bellissima.
Natalino Capriotti