Capitolo I
Libere escursioni in campo indiepop, dischi e gruppi dimenticati ed altro ancora.
Di visite notturne e tardive epifanie: The ApartmentsGaleotto fu This Mortal Coil. Tra le tante perle scoperte grazie al progetto di Ivo Watts-Russell (Tim Buckley, Big Star, Gene Clark, etc.) c’era, su “Blood” del 1991, questa canzone, “Mr. Somewhere”. Incipit fulminante (“Day comes up sicker than a cat”), melodia eterea, testo surreale e melanconico che parla di un Signor Daqualcheparte che si perso da qualche parte e non pu trovare il calendario per smettere di perdersi da qualche parte. Me ne innamorai subito, ripromettendomi di scoprire qualcosa sull’autore, P.M. Walsh, a me assolutamente sconosciuto. Ci pens qualche tempo dopo Eddy Cilia, su Velvet (progetto
editoriale dalla vita breve ma intensa), a svelarmi che Mr. Walsh era il leader degli
Apartments, band aussie di Brisbane, coeva e sodale dei Go Betweens. L’articolo ne tesseva le lodi, scomodando paragoni impegnativi con gli Smiths, e iscriveva Walsh al nobile club dei perdenti di talento. Mi incuriosii ulteriormente, ma all’epoca non era facile soddisfare le proprie curiosit musicali.
Poi, un pomeriggio di agosto del 1992, ero da Rhythm Records a Camden Town a fare incetta di vinili (ricordo di aver preso Ride, Field Mice, My Bloody Valentine, Biff Bang Pow!) e dallo scaffale delle offerte vedo spuntare questo disco. Gli do un’occhiata, constato la presenza di “Mr. Somewhere” tra le tracce e per soli 2,99 pounds faccio mio “The evening visits… and stays for years”, debut album del 1985 su Rough Trade degli Apartments.
L’ascolto lo rivel superiore ad ogni mia pi rosea aspettativa. La scrittura di Walsh parlava la lingua del pop d’autore pi elegante e intimista. Immaginate il Nick Cave pi crepuscolare, i Go Betweens pi rarefatti e gli Smiths pi sognanti e avrete un’idea delle meraviglie contenute in questo disco, dai raffinati arrangiamenti di archi e fiati e dai testi ricchi di stranita poesia.
Gli Apartments avrebbero meritato, forse, parafrasando i Television Personalities, di essere “
bigger than the Smiths”. Se solo il loro leader avesse avuto un’immagine pubblica meno scostante e low profile, se solo la loro musica avesse smussato quegli angoli che la rendevano cos unica e affascinante, se solo i loro testi fossero stati meno criptici e intriganti, se solo… Ma cos non fu. A questo primo disco ne seguirono altri 5, tutti usciti tra l’indifferenza generale (tranne che in Francia, dove un piccolo culto sotterraneo ancora sopravvive). E dal 1997 Peter Martin Walsh tace. Le poche notizie che girano in rete lo danno cameriere in un ristorante, speaker in una tv australiana, segnato da un grave lutto familiare. Io mi auguro che torni, prima o
poi. C’ un gran bisogno, di songwriters del suo livello.
Gabriele Marram
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